Nazionale

Il calcio dentro: la storia di Maria Cecilia, dal Venezuela a Torino

Attraverso il suo racconto ripercorriamo la storia di Balon Mundial, manifestazione di sport e inclusione nata nel cuore delle attività Uisp Torino e Piemonte

 

Questa è una delle tante e belle storie che lo sportpertutti Uisp può raccontare a Torino e in Piemonte. Arriva da lontano come la piscina al femminile, lo sport quotidiano delle donne, le camminate antirazziste, i tornei arcobaleno e tanto altro ancora. Fu proprio da questi tornei e dai giovani che vi partecipavano, che nacque l'idea di organizzare il torneo Balon Mundial.

Il campionato di calcio a 11 del Settore Calcio Uisp Piemonte registrava, a quel tempo, un alto numero di squadre composte da giocatori appartenenti ad unica comunità: da quella peruviana a quella africana, passando per la Romania e per tanti altri Paesi. Con il passare degli anni quelle squadre hanno iniziato a includere anche giocatori e giocatrici di altre comunità e oggi il Campionato Uisp ha tante squadre formate da giocatori di diverse provenienze.

Balon Mundial, nata e affiliata nell'Uisp Torino, è diventata un’asd che non organizza più solo il torneo delle comunità, gestisce un campetto di calcio a 5 nel cuore del quartiere Porta Palazzo di Torino ed è attiva in molteplici progetti europei che toccano i temi della discriminazione, dell’inclusione, delle politiche di genere e del fairplay.

Oggi alle tante storie del nostro sportpertutti si aggiunge una storia di libertà e democrazia, quella di Maria Cecilia Peña, responsabile della comunicazione della Onlus Balon Mundial, che è stata pubblicata sul sito piemontesport.to.it.

Nello sport, il verbo “lottare” assume una connotazione di competizione, una battaglia sul campo di gioco. Ma cosa accade quando la lotta per la passione sportiva si intreccia con le sfide della vita quotidiana? Dagli spari subiti in una sparatoria in una manifestazione a Caracas, passando per il viaggio in Italia e la scoperta per il calcio: la storia di Maria Cecilia Peña, responsabile della comunicazione della Onlus Balon Mundial e portiera dell’Academy Rosta C5 nella Serie C femminile, è un’emozionante dimostrazione di come la vita e le battaglie quotidiane possano fondersi con la passione per lo sport.

Giornalista venezuelana, Maria Cecilia è arrivata in Italia nel 2018 per studiare Scienze della comunicazione; ha lottato per i diritti del suo popolo e per la sua passione: il calcio. “In Venezuela non potevo giocare a calcio, considerato uno sport da maschi. Una volta arrivata in Italia, ho deciso di inseguire la mia passione”.

La storia di Pena è un intreccio di valori con l’associazione Balon Mundial ed ha i suoi inizi lontano da qui (a Caracas), dove Maria lavorava come giornalista. “Ero una ragazza appena laureata che, con la sua macchina fotografica, era desiderosa di fotografare quello che stava succedendo nel mio paese per raccontarlo al mondo”, racconta Maria Cecilia. “In un attacco eccessivo, diretto e ingiustificato, la Guardia Nazionale ci ha sparato. Nonostante il giubbotto antiproiettile mi abbia salvata da lesioni gravi, ho capito di essere stata colpita quando ho sentito un profondo bruciore in varie parti del corpo e, pochi secondi dopo, ho visto una pozza di sangue formarsi ai miei piedi”.

Nonostante l’episodio drammatico, la determinazione di Maria Cecilia a lottare per i diritti delle persone non si è affievolita, anzi. “Ho capito che avrei dovuto lasciare il Venezuela. Così sono arrivata a Torino, ho scoperto Balon Mundial su invito di alcune amiche per giocare a calcio e mi sono innamorata di quella realtà volta a dare voce e possibilità a chi ne ha più bisogno. Ora faccio parte del Direttivo”. (Fonti: Uisp Piemonte e Piemonte Sport)

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